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Intervista ad Elia Mansueto, regista di “Con Occhi Verso Il Destino”

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Entro il mese di febbraio verrà presentato ufficialmente il cortometraggio “Con Occhi Verso il Destino”, film scritto e diretto dal giovane regista aretino Elia Mansueto.

Finanziato con fondi del Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Toscana, il corto ha l’obiettivo di sensibilizzare, e per il futuro lasciare una testimonianza, sull’impatto che la pandemia ha avuto nella vita di ognuno.

Elia, com’è nata l’idea per il soggetto?

“E’ nata da un insieme di spunti raccolti da diverse parti. La storia rimane aperta e fa vedere con un salto nel passato come sarebbe andata se… Desideravo trovare qualcosa che attirasse il più possibile lo spettatore, così ho pensato ad  una storia lineare con un colpo di scena, nel finale, che la rende inusuale”.

Come e dove sarà visibile il cortometraggio?

“In prima battuta il corto verrà proiettato in alcune scuole toscane, raggiungendo l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico più giovane. I canali web e social come Youtube, Facebook e Instagram sono sempre un ottimo veicolo per questo tipo di comunicazione e saranno il canale naturale per la diffusione massima del cortometraggio. Abbiamo pensato anche che alcuni festival potrebbero essere un’occasione per far vedere il corto ma, al momento, è prematuro dire se potremo partecipare”.

Quanto tempo occorre per completare una produzione come questa?

“Abbiamo già iniziato a girare le scene e anche a montarle. Il corto dovrebbe avere una durata compresa tra i dieci e i quattordici minuti al massimo. Per le riprese utilizziamo tecnologia ultra Hd in 4K ma sarà visibile in full HD, una risoluzione eccellente per la qualità di visione e per la facilità di utilizzarlo in rete”.

Gli attori del cast e i membri della produzione sono tutti toscani? E’ una produzione locale?

“Questo progetto ha visto la partecipazione di quattro studenti della Florence Movie Academy e anche dei docenti, come il direttore di produzione, il fonico e il direttore della fotografia. Possiamo dire che la produzione è locale nel senso che tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del film sono toscani. Non avrebbe avuto senso avvalersi di persone esterne al nostro mondo, visto che qui abbiamo ottime professionalità e che il progetto nasce proprio da un intervento  della Regione Toscana”.

Quando hai cominciato a pensare di lavorare nel cinema?

“I primi studi sul cinema risalgono alle superiori, ho frequentato il liceo artistico settore  multimediale dove ho iniziato a girare i primi video. Mi è sempre piaciuto scrivere storie mie, i primi video me li scrivevo da solo. Finite le superiori sapevo già quello che volevo fare, così mi sono iscritto alla Florence Movie Accademy. Se oggi conosco una parte di quel meraviglioso mondo del cinema lo devo a loro, in tre anni sono maturato molto come filmmaker”.

In questo mondo conta molto mettersi alla prova, tu come hai fatto?

“Parallelo al percorso dell’accademia c’è quello televisivo. Finite le superiori ho iniziato una collaborazione con l’emittente televisiva Arezzo Tv, dove mi hanno formato come operatore,  montatore e regista televisivo; mi hanno insegnato molto”.

Sei giovanissimo eppure già alla guida di un progetto così articolato. E non è la prima volta.

“Tramite Arezzo Tv sono stato chiamato da Mauro Valenti (organizzatore di Arezzo Wave)  per realizzare un piccolo Reality dal titolo Digital Detox, che vedeva delle ragazze a bordo di una barca che non potevano usare lo smartphone. Sempre per Mauro ho realizzato le  riprese per i concerti del Sud Wave. Grazie a queste esperienze con la televisione il mio professore di regia e montaggio Lorenzo Galanti mi propose di partecipare al festival di San Remo come montatore per i programmi “La vita in diretta” e “Domenica in”.

Da Arezzo al mondo del cinema, hai intrapreso un percorso partendo dalla tua grande passione.

“Sono un amante del cinema e di tutto ciò che lo circonda, questo  cortometraggio mi ha dato ancora di più la possibilità di vedere quanto è meraviglioso questo mondo. Svegliarsi la mattina e pensare al cinema, andare a letto e pensare al cinema: sarà una fissazione? Molto probabilmente sì, ma in questo mondo non si “arriva”, si “cammina” e basta; ogni giorno è buono per studiare e imparare qualcosa in più. Questo è Il mio motto: vale più un giorno sul set che mille nella normalità”.

Elia Mansueto è nato nel 1988 a Montevarchi e vive in una frazione del comune di Terranova Bracciolini, ha studiato al liceo artistico di Arezzo e poi alla Florence Movie Academy.